Archivio Digitale Fondazione Querini Stampalia

Archivi fotografici

Un ricchissimo patrimonio di immagini capace di raccontare la storia di Venezia degli ultimi due secoli e non solo.


Circa 2.800.000 fotografie sono entrate a far parte delle collezioni della Querini Stampalia tra il 2017 e il 2021 grazie a tre consistenti donazioni: l’Archivio di Graziano Arici, l’Archivio di Luigi Ferrigno, l’Archivio di Mark Edward Smith. Nel 2017 Graziano Arici affida il suo Archivio alla Fondazione che s’impegna a custodirlo e valorizzarlo. A questa donazione seguono nel 2021 le altre due, di grande interesse, che rendono la Querini un importante luogo di conservazione e valorizzazione. Una collezione che continua ad arricchirsi delle nuove produzioni dei fotografi.


Questi tre archivi vanno ad integrare il 'Fondo Luigi Ghirri' - nato nel 2015 quando il collezionista Roberto Lombardi affida in deposito alla Fondazione 31 stampe a colori di Luigi Ghirri - e il 'Fondo fotografico della Querini', che raccoglie lastre, stampe e produzioni digitali, sia di natura collezionistica che documentaria, delle attività che si sono svolte negli ultimi decenni.  

Graziano Arici, Burano, foto aerea, 2006
Graziano Arici, Burano, foto aerea, 2006

È diventato ‘Fondo Arici’ a seguito della donazione da parte del fotografo nel 2017. Raccoglie fotografie dal 1856 ad oggi e continua a crescere. Si tratta di un archivio fotografico unico, per quantità e formazione. Composto da oltre 1.500.000 fotografie, comprende la vasta produzione di Arici a partire dal 1979 (reportage, opere personali, ricerca e documentazione su Venezia e sulla vita culturale della città nelle sue espressioni locali, nazionali, internazionali) più alcune raccolte fotografiche acquisite dal fotografo (Venezia dall’Ottocento al Novecento, ritratti di artisti tra il 1945 e il 1970 e molto altro).


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Luigi Ferrigno, Uomini della laguna, 1992
Luigi Ferrigno, Uomini della laguna, 1992

Donato dal fotografo nel 2021, raccoglie circa 26.000 immagini che vanno dal 1958 a oggi.

Quasi completamente digitalizzato, è costituito da 12.400 diapositive; 7.165 negativi; 1.816 stampe in b/n; 524 fotocolor, più 3.807 scatti digitali.

Due sono i principali filoni di interesse del fotografo. Il primo, che corrisponde agli inizi della sua produzione, vede protagonista Venezia e la sua società con particolare attenzione ai mestieri, alla vita quotidiana, agli usi e costumi. Istantanee che fanno di questo archivio una fonte preziosa, per meglio capire la storia contemporanea della città. Il secondo, maturato alla ripresa dell’attività del fotografo negli anni ‘90, ha come focus la Venezia monumentale con le sue chiese e le sue pietre. Un’indagine che vuole documentare l’esistente, condotta nel tempo anche in collaborazione con la Protezione Civile del Comune di Venezia. 


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Mark Edward Smith, Laguna di Venezia al tramonto, 2020
Mark Edward Smith, Laguna di Venezia al tramonto, 2020

Donato dal fotografo nel 2021, conta più di 800.000 immagini. Comprende fotografie di archeologia, architettura, reportage di viaggio, nudo artistico, prodotti in più di quarantacinque anni di lavoro: 600.000 tra diapositive e negativi in bianco e nero, di cui 210.000 già digitalizzati, e oltre 200.000 scatti in digitale dal 2002 ad oggi. Cultura, politica, cronaca. Venezia, indagata dal punto di vista artistico, storico, culturale con un’attenzione agli eventi che hanno caratterizzato i momenti salienti della città nell’ultimo mezzo secolo, ma anche l’Italia e il mondo, osservati con la sensibilità del reporter e con attenzione agli aspetti artistici, architettonici, paesaggistici, sociali.


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